Molière ed il suo “Malato Immaginario”
Il “Malato Immaginario” fu una divertente commedia in 3 atti di Stabile Teatro Insieme, estrapolata dall’omonimo lavoro di Molière.
L’opera è tuttavia considerata uno dei grandi classici della comicità, è l’ultima opera scritta da Molière.
Solo quattro furono le recite a cui l’autore/attore prese parte: l’ultima si chiuse con la sua morte. Una pagina di teatro, scritta direttamente sulla scena, che ha reso famosa quest’opera e il motivo per cui viene ricordata. Un testo concepito da Molière in un momento difficile della sua vita, tormentato da eventi nefasti e da una salute precaria.
Il suo è forse un tentativo di esorcizzare la morte attraverso la creazione di un personaggio che finge la malattia: è meglio temere di essere malati invece che accettare di esserlo. E dunque Molière-Argante finge piuttosto una salute che non esiste. Si lascia sedurre consapevolmente dai medici, dai loro raggiri, dai loro misteri, nell’illusione che il destino gli riservi un’ipotetica vita da sano.
Un testo concepito da Molière in un momento difficile della sua vita, tormentato da eventi nefasti e da una salute precaria. Il suo è forse un tentativo di esorcizzare la morte attraverso la creazione di un personaggio che finge la malattia: è meglio temere di essere malati invece che accettare di esserlo.
E dunque Molière-Argante finge piuttosto una salute che non esiste. Si lascia sedurre consapevolmente dai medici, dai loro raggiri, dai loro misteri, nell’illusione che il destino gli riservi un’ipotetica vita da sano.
La satira contro i medici si rivela dunque anche stizza e disperazione contro l’impotenza e il ridicolo della medicina.
In una società, la nostra, che non accetta la vecchiaia come il naturale procedere di una vita scorre, questa commedia risulta attuale e di contemporaneo tema:il rapporto di grande conflitto tra il corpo e la mente.
Oggi chiameremmo “ipocondria” la vera malattia di cui il nostro Argante soffriva.
Molièré si volle prender gioco di questa patologia che oggi, forse, potrebbe anche portarci a riflettere. Risulta evidente sin dalle prime battute che il tono vibra sulle corde della Commedia dell’Arte, dalla sceneggiatura ai costumi e alla scenografia. Anche la musica originale prende forma grazie al contributo di strumenti a fiato, a corda e percussione rigorosamente dell’epoca. Il tutto felicemente incorniciato da tre prologhi che in cui un giullare e una ballerina ci introdurranno nel mondo dei sogni alla realtà…
PERSONAGGI – interpreti
BERALDO – Ivano Ferrara, ARGANTE – Giuseppe Cazzetta, BELLONIA – Francesca Sollami, TANINA – Maria Sollami, LISETTA – Veronica Ferrara, TOMMASO DIAFORETICO – Giuseppe Tambè, ALCHIMISTA – Teresa Aprile, ANGELICA – Elena Falzone, NOTAIO BUONAFEDE – Salvatore Macaluso, CLEANTE – Vincenzo Amico, DOTT. DIAFORETICO – Attilio Ferrara, DONNA FIORITA – Daniela Rivela, DOTT. PURGONE – Antonino Mangione, GIULLARE – Liliana Carletta, BALLERINA – Federica Cazzetta;
TRUCCO E COSTUMI – Vitale Emma, SCENOGRAFIA – Matteo Scarlata e Vitale Emma, DIRETTORE DI SCENA – Matteo Scarlata, SARTORIA – Maria Cravotta, DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA – Davide Cattoni, COMMENTO MUSICALE MAESTRO – Massimiliano Vetri, MACCHINISTI – Angelo Scarlata e Ignazio Fiore, LUCI E AUDIO – Dietro le quinte di Aldo Miserandino, DIREZIONE ARTISTICA – Giuseppe Cazzetta, AIUTO REGIA – Maria Rita Capitano REGIA – Ivan Giumento, Collaborazione per la composizione di brani in dialetto del Poeta ROSARIO PALERMO